Chi ha dai trent'anni in su, sicuramente ricorderà lo slogan "Clem Clem" dei "giochi intelligenti" di casa Clementoni. E ricorderà senz'altro il Sapientino e il Grillo Parlante, due dei suoi prodotti più famosi.
Purtroppo ieri se n'è andato, all'età di 87 anni, il suo papà fondatore: Mario Clementoni. Una notizia che m'ha rattristato davvero molto. Con lui, un altro pezzo della nostra infanzia ci ha lasciati.
Colgo la triste occasione per parlarvi un po' di lui:
Nato nel 1925 a Potenza Picena, Mario resta orfano di padre a 12 anni, con altri due fratelli. Studia in collegio e si diploma all’Istituto Tecnico Industriale Montani di Fermo. Trova subito lavoro (che bei tempi) in una fabbrica di armoniche a bocca a Pesaro, che abbandona nel 1956, a 36 anni, per dedicarsi all’export di strumenti musicali.
Nel 1959, dopo una visita ad una fiera del giocattolo negli USA, decide di produrre anche in Italia giochi da tavola e pianole. Aiutato dalla moglie Matilde Brualdi e sette operai, si mette subito all'opera nel garage di casa sua (vi ricorda qualcuno?), ed il successo arriva immediatamente.
In seguito trasferisce la sua azienda in un ex granaio a Recanati, dove inizia a produrre la Tombola della Canzone, una pianola con manovella e nastro forato che riproduce le canzoni di Sanremo, e nel 1967, il primo Sapientino, destinato a conquistare i mercati di mezzo mondo.
Nel 1970 Mario Clementoni firma un accordo commerciale con la Disney, e il suo nuovo stabilimento da 4.500 metri quadrati e 50 addetti a Fontenoce avvia la produzione dei Puzzle Fantasy (fino a 6.000 pezzi da montare, per imparare a conoscere i paesaggi e le città d’arte italiani) e dell’Allegro chirurgo e altri giochi scientifici.
I primi computer parlanti e giochi interattivi arrivano negli anni Novanta.
Oggi la Clementoni è una Spa con 500 dipendenti e 105 milioni di euro di fatturato, ha filiali commerciali in Spagna, Germania, Francia e Hong Kong.
Il Signor Mario ci ha lasciati, ma il suo motto e filosofia di vita risuona ancora vivo nell'azienda che ha fieramente condotto:
"Non bisognerebbe mai smettere di giocare, specie quando si diventa grandi: il gioco è una cosa seria".
condivido al 100% il motto del signor mario...
RispondiEliminail "suo" grillo parlante ce l'ho ancora perfettamente funzionante..
addio signor mario...clem clem
Che tristezza infinita. :((((
RispondiEliminaArrivederci grande ludico ;)
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