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giovedì 29 novembre 2018

PostLampo: Avvistamenti Giocattoli Zombie

Tu la scrivevi la letterina?
Io sì, facevo un disegno e due tre frasi. Sono sempre stata sintetica. ^^"
Spesso i miei desideri venivano esauditi, tranne per il Dolce Forno, o il Pisolone.
In questi giorni i Bimbi sono alle prese con le loro.
Ho visto piccoli chiedere anche delle "app" ma lasciamo stare...
La cosa divertente di questo periodo è la caccia ai giocattoli Zombie*, come ad ogni Natale, anzi se ne avvisti qualcuno dimmelo! :)
L'altro giorno mi sono imbattuta nella Friggi Friggi!
Adesso è così, ma il concetto non cambia:


(Dovesse essere nella lista dei tuoi bimbi, la trovi in vendita qui.)
_____
* Se te lo stai chiedendo, Sì, sono quelli che avevamo da piccoli ma rimessi a nuovo e tornati in commercio in qualche modo.


giovedì 2 giugno 2016

Giocovedì - Micro Transformers

"Microrobot col potere della trasformazione!"

Il nome vi dice niente? Distribuiti in Italia da GIG negli anni '90 e conosciuti in America col nome di Transformer Micromasters, i Micro Transformers erano le versioni "mini" dei famosissimi robottoni trasformabili.

I set più piccoli, quelli delle "pattuglie", erano composti da 4 veicoli legati da una tematica comune (io ad esempio avevo il set dei fuoristrada). Esistevano però anche set più grandi, con mezzi che diventavano basi operative oppure con Transformers componibili.

In questo foglietto informativo americano si possono vedere, con maggior dettaglio, tutti i set disponibili (non sono sicuro che in Italia li abbiano distribuiti tutti, ma di sicuro quelli piccoli c'erano):


Quanto mi ci sono divertito con il mio miniset: ricordo bene che i veicoli, essendo di colore blu, rosso, arancione e grigio mi ricordavano i colori delle Tartarughe Ninja (ad eccezione del grigio al posto del viola) e quindi li avevo soprannominati Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello!

Della squadra di quattro, me ne sono "sopravvissuti" solo 3:


Quanti di voi li ricordano? Ne avevate qualcuno? Fateci sapere!

giovedì 7 aprile 2016

Giocovedì: I Fiammiferini.

Dopo anni e secoli, eccomi a parlare di un giocattolo in realtà anni 70, ma che è arrivato anche alla nostra generazione (di poco più che trentenni, grossomodo):
I Fiammiferini!

Che si chiamavano per l'appunto così, perché erano grandi quanto una scatola di fiammiferi, ed infatti venivano venduti chiusi lì dentro.
Questa cosa della scatolina, l'ho sempre trovata una cosa geniale.
Erano tutti diversi e da collezionare.
Ma secondo me il vero fascino era proprio nel fatto che il il contenuto della scatolina era a sorpresa.

La bambolina anche era molto semplice, alla fine si trattava di una piccola testolina di plastica su un mini corpo di feltro imbottito.

Ne ricordo nitidamente uno, di cui però ho perso le tracce ad un certo punto. Aveva una tuta blu scuro con cappuccio in tinta, ed era diventato per un periodo figlio di Barbie e Ken della famiglia cuore (che poi poi però venne soppiantato dai Paciocchini, che ne erano poi il corrispettivo anni 90).

Ricordo un dettaglio particolare di questo ultimo fiammiferino. Non ho mai indagato se le testoline venissero decorate a mano, ma credo di si. Fatto sta che quello che avevamo, in  tuta blu, aveva gli occhi azzurri dipinti malissimo, uno su e uno giù. Era estremamente inquietante, poverino.

Dopo questa immagine triste, vi lascio con le solite domande di rito, tenendo però conto di quanto dicevo ad inizio post, cioè che questo è un tipo di gioco di "seconda mano" nella migliore delle ipotesi, oppure potrebbe addirittura rientrare in una categoria di giochi di cui avete solo sentito parlare...quindi:

Li ricordate?
Avete avuto modo di giocarci mai?
Vi stavano simpatici?
E soprattutto: avevano gli occhi normali i vostri? :P

Buona giornata e al prossimo post! ^_^

mercoledì 30 dicembre 2015

Le pubblicità di Topolino: N. 2142 (17-12-1996) - Speciale Giocattoli







giovedì 26 novembre 2015

Giocovedì - Ingegnerosky, l'incredibile giocosky

Proprio in queste ore mi è tornato in mente questo slogan e ho pensato di parlare, seppur in modo molto veloce, di questo gioco.
Lo ricordate?

Simili al più famoso Meccano, gli Ingegnerosky erano dei set di pezzi da assemblare tramite appositi "ferri" presenti nelle confezioni, con l'unica differenza che le parti invece di essere in metallo erano in plastica. La cosa non credo che sia molto vantaggiosa, in quanto sappiamo tutti quanto sia resistente la plastica con cui vengono prodotte queste cose.
Comunque ci si poteva sbizzarrire a piacimento a costruire tutto ciò che si voleva senza alcun limite alla propria fantasia.

Ora, nonostante io sia un fanatico di costruzioni, non ho mai avuto nè Ingegnerosky nè Meccano nè tantomeno i Lego Technics... e la cosa un po' mi è dispiaciuta, ma vabbè... i nostri erano altri tempi.

Ve la ricordate la pubblicità? Sfortunatamente non sono riuscito a trovare il video, ma ricordo perfettamente questi bambini vestiti da ingegneri/scienziati con tanto di capelli alla Einstein e una voce fuori campo che diceva: "Ingegnerosky, l'incredibile giocosky! Monta i pezzosky con il cacciavitosky... e diventa Ingegnerosky!" 
Sentire tutti quei termini col suffisso "-osky" lo trovavo insopportabile! :P

Avevate questo gioco? O il Meccano? Raccontateci le vostre esperienze qui sotto!

giovedì 29 ottobre 2015

Giocovedì: La bambola Cuore Caldo

Si chiamava proprio "Cuore Caldo", ed era una bambola...non un tortino al cioccolato fuso. :D

Aveva degli eccentrici capelli colorati, l'espressione a "culo di gallina" (si, quella che ultimamente va tanto di moda), l'abitino era di solito abbinato al colore dei capelli (ma ancora non riesco a comprendere perché avesse un "grembiule" da cucina).
C'era anche una collana con ciondolo, e dentro ci potevi mettere una sua piccola foto, presente nella confezione (come le collane con le foto ricordo dei defunti praticamente, non so se avete presente, inquietudine estrema).
Il corpo era morbido, tranne le manine. Il pollice poteva essere messo in bocca (ecco spiegata l'espressione).

Molto simile allo Spumone, con la differenza -oltre alle dimensioni- che a metà pancia c'era un mini giradischi.
Per un lungo periodo di tempo, era facile trovare queste apparecchiature incastonate nelle bambole.

Fino almeno a gran parte degli anni ottanta era "quasi normale" (mi pare che baby mia bloccò la faccenda), perché con i dischetti potevano fare suoni diversi (pianti, risate, raccontare storie... ecc.), insomma, era "alta tecnologia". A me, personalmente questa faccenda spaventava non poco.
E non tanto il giradischi dietro alla schiena, mi disturbava molto che avessero dei forellini sulla pancia...insomma...erano delle casse camuffate, in parole povere.


Comunque "cuore caldo" di dischetti ne aveva tre, ed erano abbinati al suo vestiario.

Avevo quella Rosa fucsia e ricordo che i dischetti erano rosa trasparenti. Ma non chiedetemi cosa contenessero, perché credo di non averli usati mai. Perché con la bambola ci giocavo, certo, ma non perché "parlava". :P

Esistevano anche delle versioni tascabili, ma quelle, ovviamente non parlavano. Credo però, se non erro, fossero tipo "profuma ambienti".
Purtroppo non riesco a ricordare come l'avevo chiamata, perché io metto nomi a qualsiasi cosa, figuriamoci alle bambole...prima o poi me lo ricorderò.

Ma passiamo a voi:
Avete avuto occasione di averle o di giocarci?
La ricordate semplicemente?
Avevate bambole simili, con i dischetti?
Ricordate, per caso, le frasi che dicevano?
Come sempre aspettiamo i vostri racconti/commenti/richieste/quello che vi pare, qui sotto nei commenti, oppure sulla nostra pagina Facebook! ^_^
Al prossimo post!

giovedì 3 settembre 2015

Giocovedì - I Bendables

Quanti di voi, da bambini, ci hanno giocato? Non sapete di cosa parlo? Forse questo nome non vi dice molto, in quanto è una definizione anglosassone e ai nostri tempi l'inglese era poco diffuso nella lingua parlata.

I Bendables Figures non sono altro che quei giocattoli pieghevoli in gomma che, grazie a una struttura interna in metallo, potevano assumere diverse posizioni: una di queste, quella "standard", era a croce con le braccia ben aperte e le gambe parallele.

Andavano molto di moda negli anni '70, ma anche '80 e '90 e credo che ce ne siano ancora oggi (ma non ne sono sicuro). In versioni ufficiali e "tarocche", e non era difficile trovarli anche nei mercatini.

Io ne avevo diversi: dalla Pantera Rosa ai Power Rangers, a personaggi anonimi come gorilla o altri tipi di animali e soggetti. Alcuni erano carini, altri inquietanti.

L'unico difetto era che, col passare del tempo e a forza di piegare, si poteva rompere la struttura in ferro di una delle articolazioni e ti ritrovavi il personaggio con l'arto immobile.

Se ancora non avete capito bene a cosa mi riferisco, qui sotto potete trovarne alcuni esempi (quelli di Star Wars sono davveri fighi :D):


Personalmente, ho ancora in giro per casa una Pantera Rosa e un set di Homer (che tengo ben sigillati), mentre Lyndin ha conservato i suoi Braccio di Ferro e Olivia. Eccoli qui:



Mi ricordo benissimo che i Power Ranger (ne avevo due uguali a quello della foto sopra, ma blu e rosso) messi nella posizione "a croce" li usavo in stile Ballerine Volanti: afferravo le gambe tra le mani e lo facevo girare tipo elicottero per poi lanciarlo in aria... Volava poco eh, ma funzionava :P

Voi ne avete avuto qualcuno o li avete ancora? Avete mai capito a cosa servissero le coppie di buchetti che avevano sul retro delle braccia e delle gambe? Lasciate qualsiasi tipo di commento o aneddoto, saremo lieti di leggerli e rivivere con voi quelle emozioni :)

venerdì 28 agosto 2015

Oscenitudini: Batman e Superman di gomma

Proprio stamattina, non so per quale motivo, mi è tornato in mente un giocattolo che ha turbato un po' le infanzie di tutti i miei coetanei.

Quanti di voi, andando al mercato con la mamma, si sono ritrovati a fare i capricci per farsi comprare un giocattolo e puntualmente ricevevano uno di questi?


Sì, sono proprio loro: Batman e Superman di gomma!
Abbiamo già parlato in precedenza di alcuni giocattoli "tarocchi", ma oggi mi voglio soffermare su questi due.

Scarsamente dettagliati, erano colorati grossolanamente e la vernice veniva via dopo pochissimo tempo; inoltre la gomma era talmente delicata che era facile trovarsi un dito mozzato o una parte di mantello rotta.

Sul retro avevano un laccetto o un gancetto in plastica removibile per permettere di appenderli in posizione di volo. Un'autentica "genialata", non trovate? :P

Tuttavia bisogna dire che nella loro rozzaggine ci hanno tenuto compagnia per parecchio tempo nei nostri pomeriggi di gioco. Chissà che fine avranno fatto i miei... e i vostri?
Voi li avevate? Li ricordate? Avete aneddoti legati a questi personaggi?
Lasciate le vostre opinioni su questi "mostruosi" ed economici compagni di gioco!

lunedì 4 maggio 2015

Lunedì Film: The Mask

"Spumeggiante!"

Chi di voi non ha visto almeno una volta in vita sua questo film? Quanti di voi hanno desiderato avere "La maschera" indossata da Jim Carrey?

C'è bisogno che parli del film? Beh, facciamolo (per quei pochi che non lo conoscono):

The Mask - Da Zero a Mito (ebbene sì, in Italia è stato intitolato proprio così -_-) è un film americano del 1994, tratto dal personaggio di un fumetto del 1989.

Stanley Ipkiss (interpretato da un divertentissimo Jim Carrey) è un impiegato di banca timido e sottomesso. Un giorno una bella ragazza di nome Tina (una giovanissima Cameron Diaz alle prime armi), intrattiene un'interessante conversazione con lui allo sportello soltanto per filmare la banca che, successivamente, dovrà essere rapinata dal suo ragazzo Dorian, capo di una band di gangster.

giovedì 2 aprile 2015

Giocovedì - Monster in my pocket

C'era un tempo in cui si girava liberamente per strada con dei mostri nella borsa...

No, non sono impazzito come potrebbe sembrare, parlo ovviamente dei Monster in my pocket! Non li ricordate?



Sono una serie di pupazzetti statici in gomma da collezionare tipo i Kombattini o i Robo-Monsters, raffiguranti gli innumerevoli mostri e divinità di qualsiasi cultura. Alcuni esempi erano i classici Frankenstein, Uomo Lupo, Mummia, Uomo invisibile, Strega, Arpia, Zombie, Vampiro... ma anche mostri meno conosciuti come Manticora, Tengu, Karnak, Kraken e Baba Yaga.

Commercializzati in America da Mattel ed in Italia da Giochi Preziosi a partire dal 1990, venivano venduti in bustine singole come i Kombattini e simili, o in confezioni da 3 o 4 mostri (non ricordo se pure in Italia ci fosse questa seconda versione, se qualcuno se la ricorda me lo scriva in un commento):

Bustine singole italiane
Confezione da 4 americana

Ogni confezione comprendeva anche le carte dei mostri con le descrizioni di ognuno di loro, ed erano così:


L'intera collezione poi poteva essere esposta in uno speciale espositore a forma di montagna (anche questo non ricordo se qui in Italia lo vendessero):


Io di questi mostriciattoli di gomma ne avevo tantissimi, e tutt'oggi me ne sono sopravvissuti parecchi. Eccoli qui sotto in una foto di gruppo:


Alcune curiosità: Nel 2006 sono stati riportati in commercio ma colorati e maggiormente curati.
Nel 1992 la Konami ha realizzato un videogioco sulla serie e la Harvey Comics ne ha prodotto un fumetto, da cui fu tratta una serie animata da pochi episodi.

Voi ne avete ancora qualcuno?

Pensate che io, un paio di anni fa, ne ho trovato uno in un uovo di Pasqua (uno di quelli vecchi, non delle versioni remake del 2006... lo potete vedere qui a fianco).

Non potete capire il mio stupore... Che fosse una rimanenza di magazzino o una scelta voluta, era pur sempre una sorpresa inaspettata :D



Detto ciò vi saluto dandovi appuntamento ad un prossimo nostalgico e favoloso post! Continuate a seguirci con affetto! Ciau!

giovedì 12 marzo 2015

Giocovedì: I Versacchiosi

Ve li ricordate i Versacchiosi?

Forse il nome non vi dice molto, o forse sì. Io li ricordo bene, anche se non ne ho mai avuti.

I Versacchiosi erano delle testoline di gomma prodotte nei primi anni 90 da Giochi Preziosi, grandi quanto un pugno, che se veniva premuto un pulsante sulla loro base facevano dei versi strani o fastidiosi, in base al modello.

C'erano 6 tipi differenti di teste, ognuna con un suo verso legato al proprio nome (non c'è bisogno che li spieghi singolarmente, vero?): Ghignoso, Vomitoso, Pernacchioso, Ruttoso, Bacioso e Urloso.

Penso che alla lunga potessero essere davvero fastidiosi per gli adulti.. ma chissà i bambini che li hanno avuti quanto si sono divertiti ad infastidire la gente con questi rumori (chi di noi non s'è divertito a carnevale con il Whoopee Cushion da piccolo?)

Una cosa da notare è che sulle pubblicità di Topolino dei Versacchiosi, i nomi di Ruttoso e Vomitoso sono stati volontariamente omessi... forse troppo "volgari" per un pubblico di giovane età?
Guardate voi stessi:


Oltre ai 6 modelli base, c'erano anche versioni particolari: quella del Gabibbo, con le sue frasi celebri tipo "Mea, besugo" o "Ti spacco la faccia"; e quelli delle Tartarughe Ninja, con frasi del tipo "Ciao amico, dove vai?" o "Ma che faccia da pizza, ah ah!", Ecco qui sotto alcune foto:



Di certo quella del Gabibbo, e un paio dei Ninja Turtles (di cui ormai saprete tutti sono stato un grande fan ai tempi d'oro), non mi dispiacerebbe averli ora.

Non ho nient'altro da aggiungere al "cassetto" di questo ricordo, ma come di consueto vi lascio con la pubblicità dell'epoca:


Alla prossima, e buon Giocovedì a tutti!

mercoledì 2 luglio 2014

Troll!

I Troll, ve li ricordate? Ovviamente non mi riferisco ai provocatori sui social network... e neanche a quelli delle leggende, ma ai pupazzetti che andavano molto negli anni '90 e che avevano i capelli "reali" lunghi, colorati, appuntiti e sempre crespi.

Qui da noi uscivano, da quel che mi ricordo, nelle patatine San Carlo... ed erano o semplici pupazzettini, o sotto forma di gadget del tipo "pencil topper" (cioè quelli che si mettevano sopra le matite... andavano molto a quei tempi ste cose, ve le ricordate?), portachiavi oppure testoni a cui attaccare gli orecchini (che se non ricordo male erano pencil topper pure loro). Qui vi posto alcune foto (la prima è presa da GiocattoliVecchi):




Personalmente ne avevo tantissimi, e parecchi di loro avevano le acconciature tagliate, pettinate strane oppure intrecciate (era divertente cambiargli l'acconciatura... anche se sembra una cosa piuttosto femminile...). A volte coi capelli gli facevo pure barba e baffi :P

Non capisco però per quale motivo fossero nudi... questa cosa rimarrà un mistero...

Comunque, quando penso ai troll, mi viene in mente anche la catena di giocattoli Troll Warriors... se non ve li ricordate rinfrescatevi la memoria con questa foto:


Di tutti questi io ne possedevo uno, questo qui:


E voi? Avevate qualche troll? E i Troll Warriors? Avete qualche aneddoto legato a questi pupazzettini? Scriveteci tutto quello che vi viene in mente come commento!

Alla prossima.

martedì 7 gennaio 2014

I grandi marchi: Standa

E' iniziato da poco il periodo dei saldi... e ciò mi riporta alla mente quando ero bambino e si andava nelle vie commerciali il sabato pomeriggio a guardare le vetrine. Tra tutti i negozi, tappa fissa era senz'altro la Standa.

La Standa per me bambino era sinonimo di "giocattoli"... quindi quando si andava sulla Via Tuscolana (chi è di Roma avrà presente) e da lontano intravedevo quell'enorme insegna verticale provavo una forte emozione, perché significava spesso poter ricevere qualche regalino :D

Dalla strada si vedeva grossomodo così (purtroppo non ho trovato una foto d'epoca, e di mie non ne ho):


Ma facciamo un po' di storia:

Fondata nel 1931 con in nome di Magazzini Standard a Milano dal vecchio direttore della UPIM, cambiò il nome nel 1938 per via di Benito Mussolini, che durante la dittatura fascista vietava l'uso di ogni termine straniero. Per questo il nome fu cambiato in STANDA, quale acronimo di Società anonima Tutti Articoli Nazionali Dell'Arredamento e abbigliamento.

Dopo aver aperto diversi 124 filiali in tutta Italia, nel 1966 viene acquistata dal gruppo Montedison... e nel 1988, con oltre 250 filiali, la proprietà passa in mano al gruppo Fininvest.

Da quel momento la Standa ottiene, per ovvie ragioni, diversi testimonial televisivi tra cui spiccano Marco Columbro (con il diventato famoso slogan "beh ma allora ditelo no?"), Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Lino Banfi ("effettivamende!").

Nel 1998 Berlusconi dovette vendere la Standa, in seguito al suo ingresso in politica, per la parte non alimentare al gruppo Coin (con riconversione di quasi tutti i negozi in Oviesse) e per quella alimentare ai gruppi Supermercati Brianzoli al nord e Gruppo Conad al sud.

Nel 2001 la parte alimentare, marchio Standa compreso, finirono in mano all'austriaca Billa. Il nome sparì man mano nel corso degli anni con riconversione nel marchio austriaco fino a scomparire del tutto nel 2012. Da allora la Standa rimane solo un ricordo.

Nel corso degli anni il marchio ha cambiato forma... ripercorriamo l'evoluzione con questa immagine:



Oggi mi fa tristezza ripensare che dove attualmente sorge l'Oviesse, un tempo c'era la mia beneamata Standa, paradiso di ogni bambino (per quanto riguarda il reparto giocattoli, s'intende!).

Vi lascio con la scena dell'orologio della Standa in Le Comiche 2, uno dei film in cui i celebri magazzini hanno fatto comparsa:

giovedì 19 dicembre 2013

Il Fucile Pim Pam Pery!

C'è stato un Natale che, ricordo chiaramente, di aver ossessionato i miei con il: Pim Pam Pery, che altro non era che un fucile, che sparava pallette, di plastica.

Peccato che con gli anni, non si sappia che fine abbia fatto…ma ne ho un ricordo meraviglioso.
Si lo so, non era un gioco propriamente da bambina ma, pistole, spade, fucili e macchinette,
non mi sono mancate mai, diciamolo, un po' per i cuginetti maschi, un po' perché i miei genitori non erano poi così severi e selettivi su quali giochi farmi usare…non c'era differenza.
Un giocattolo era un giocattolo. E io passavo tranquillamente da una bambola al fucile. Oh yeah. ;)

Ma torniamo al Pim Pam Pery, che io ho sempre chiamato pimpampery, tutto attaccato, si. 
Di fatto,  lo adoravo. Nel vero senso della parola eh. Me lo trascinavo dietro. Quell'anno a natale la lotta era tra il fucile e la spada di He-man. :D 
Almeno questo, si sparava, ma non faceva suoni e rumori strani! :DDD
Per chi se lo stesse chiedendo, no, non ho imparato a sparare poi, e avevo difficoltà anche nel riuscire a colpire i bersagli che c'erano nella scatola con quello… figurarsi con quello vero, però quanto mi piaceva!

Lo ricordate?

Vi lascio con la pubblicità dell'epoca, alla prossima!!

martedì 22 ottobre 2013

Biker Mice da Marte

Proprio in questi giorni mi ritornava in mente questa serie animata della fine degli anni '90, che veniva trasmessa all'interno di Solletico.
Ve la ricordate?

Biker Mice da Marte (Biker Mice from Mars il titolo originale) è un cartone animato di Rick Ungar in 3 stagioni andate in onda dal 1993 al 1996 negli Stati Uniti, seguiti da un sequel del 2006. In Italia è stato trasmesso nel 1998 su Raiuno, e in seguito su Raidue e Odeon TV.

Sterzo, Turbo e Pistone
La trama narra di tre topi antropomorfi motociclisti,
Sterzo (Throttle) Turbo (Vinnie) e Pistone (Modo).

In fuga da una guerra scoppiata sul loro pianeta d'origine, Marte, durante il loro viaggio precipitano sulla Terra nella città di Chicago, dove conoscono una ragazza, Charlene "Charley" Davidson, abile meccanico.

Da lei scoprono che i Plutarchiani, una razza aliena umanoide puzzolente simile a pesci, sono sbarcati sulla Terra per impadronirsi delle sue risorse naturali, visto che quelle del loro pianeta di origine sono esaurite. In più, sono proprio loro i principali responsabili dell'enorme devastazione di Marte che ha portato alla morte della maggior parte della popolazione e alla quasi distruzione di flora e fauna del pianeta.

Limburger e Dr. Carbonchio
Durante le ricerche per sventare questa minaccia, i Biker Mice riescono a scoprire che il maggior imprenditore industriale di Chicago, Lawrence Limburger, è in realtà un Plutarchiano travestito da umano.
Limburger gode dell'aiuto del sadico scienziato pazzo Dr. Carbonchio e del suo aiutante Morchia (Greasepit), i quali cercano con ogni mezzo di rubare dalla Terra le risorse naturali per mandarle su Plutarco.

Alla fine di ogni puntata, però, i loro malvagi piani vengono puntualmente sventati dai Biker Mice.

Oltre al cartone animato, che tra l'altro ho visto pochissimo, c'erano anche i giocattoli prodotti da GIG. Quelli mi piacevano parecchio e ho sempre desiderato averne almeno uno... anche se non ho mai realizzato questo sogno. Erano stupendi, soprattutto quelli con le moto. Vi lascio qualche foto qui sotto per farvi un'idea:



Oltre ai giocattoli, hanno fatto anche le MicroMachines a tema e un gioco di corse con le moto per Super Nintendo:


Devo dire che questa serie ha avuto un discreto successo, anche se riguarda la fine degli anni '90 e quindi è relativamente recente (ripensandoci, in realtà sono passati già una ventina d'anni!).

Beh, vi lascio con la sigla, alla prossima!