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giovedì 21 aprile 2016

Giocovedì: L'orologio Polly Pocket.

Delle Polly Pocket abbiamo già parlato, è vero, ma non dell'orologio!
Si perché, ad un certo punto, avevano deciso che quelle minuscole bamboline, dovevano vivere si in mini ambienti, e le scatolette andavano anche bene, ma risultavano inutili.
E allora perché non farle stare in oggetti utilizzabili? Io ne avevo due: L'astuccio e l'orologio.

Ecco, a quest'ultimo ero, e sono ancora, molto affezionata (tant'è che cell'ho a casa, funzionante).
Non era grandissimo, con un bel quadrante ed un mini alloggiamento a vista in cima, che poteva aprirsi e rivelare una casina, dove viveva un'anziana coppia, un'amica di Polly -che per me era la badante- , lei c'era, ma ho idea andasse solo in visita visto che era impermeabile munita.
La casa era spoglia, una tv, un divano, un tavolo sempre apparecchiato, nella parte in piano.
Poi c'era una scala ripida, una specie di dondolo a due posti, e un letto a castello..dove è chiaro non dormissero affatto i due vecchietti.
E poi c'era una luuuuunga scala che portava al fondo dell'orologio, ma non era solo per farli uscire-entrare! Portava nel retro dove, nascosto in uno sportello, c'era un giardino disegnato con delle fontane.
Poteva essere di colori diversi, il mio -in foto sembra verde- è quasi celeste... ma so per certo di una versione rosa. Non so se cambiavano i personaggi interni, ma non credo.
Ripeto, di tutta la faccenda, a me faceva impazzire il fatto che fosse tutto minuscolo e su misura.
Insomma, l'ho adorato, seriamente e mi piace ancora, nonostante le ammaccature e l'età che ora inizia ad avere, visto che è del '91.

Lo ricordate?
Lo avevate anche voi?
Riuscite a ricordare altri "polly"- oggetti? :)

Al prossimo Post! ^_^

giovedì 17 dicembre 2015

Giocovedì - La trottola

Non ve lo chiedo nemmeno perché questa cosa la ricordate e la conoscete tutti: sto parlando della trottola.

Nelle più svariate forme e colori, la trottola ha origini antichissime risalenti addirittura ai Greci e ai Romani, ed oltreoceano agli indiani pre-colombiani.

Lo scopo del gioco è quello di fare lanci precisi per far sì che la trottola giri più tempo possibile, ma in antichità erano vere e proprie sfide a due in cui l'obiettivo era quello di distruggere la trottola avversaria e prenderne la punta come trofeo.

Una variante della trottola è quella ideata appositamente per i bambini piccoli: decorata con diversi disegni e colori, ha un funzionamento a molla e una base su cui poggiarsi prima di iniziare a girare.

Sembrerà strano ma la trottola, essendo uno strumento che sfrutta l'energia cinetica, è anche fonte di studi matematici: esistono infatti diverse formule per calcolare e descriverne i movimenti.

Io, di trottola, oltre a quelle d'infanzia (ormai perdute) avevo lo "Strummolo": antica versione napoletana completamente in legno, con la punta metallica, e delle scanalature orizzontali per permettere un migliore avvolgimento della corda. Ci ho giocato parecchio, anche se farla ruotare non era per niente facile... soprattutto se ci provavi sulle mattonelle di casa (rischiavi, oltretutto, pure di scheggiarle, vista la punta di metallo!).

Beh, questo è il mio strummolo (o ciò che ne rimane, visto che ho perso la corda):


Voi che trottola avevate? Avete degli aneddoti legati a questo gioco?

Lasciateci scritta la vostra esperienza in un commento! Alla prossima!

giovedì 5 novembre 2015

Giocovedì - Il Super Tele

Chi di voi, da bambino, non ha mai avuto un pallone Super Tele?
Lo vendevano, nell'inconfondibile retìna, praticamente ovunque: tabaccai, bancarelle, edicole... E andava perso o bucato molto facilmente.

Le "leggende" narrano che il Super Tele sia stato messo sul mercato nei primi anni '70, ma si dice che l'azienda italiana Mondo S.p.A. che lo produceva lo avesse in catalogo sin da prima.

Fratello più piccolo del Super Santos, il Super Tele (il cui appellativo Super non è che sia proprio idoneo) era un pallone leggerissimo a bassissimo prezzo, con stampati sopra i classici pentagoni neri dei palloni da calcio e la scritta del logo ben visibile. Inizialmente era unicamente in colore bianco, ma poi furono prodotti anche modelli blu, rossi, gialli e verdi.

Il punto debole del Super Tele, a parte lo scarso volume del materiale che lo rendeva facilmente soggetto a forature, era la valvola: antipatica da morire, quando provavi a rigonfiare il pallone se ne rientrava rendendo impossibile l'operazione... oppure mentre giocavi schizzava via e addio partita!

Io non ho minimamente idea di quanti di questi palloni ho perso o bucato... ma erano parte importante della mia infanzia, soprattutto in spiaggia...

Voi quanti ne avete avuti? Che fine hanno fatto? Avete avuto pure voi rogne con la valvola?

Fateci sapere tutto con un commento!

giovedì 1 ottobre 2015

Giocovedì: Operiamo! (L'allegro Chirurgo)

Ah! L'allegro Chirurgo!
Questo è uno dei giochi che non ho avuto mai (ma che volevo tantissimo).  Fortunatamente, ho avuto l'occasione di giocarci più di qualche volta a casa di una mia amica.

Non credo abbia bisogno di tante spiegazioni, ed introduzioni, è anche ancora in circolazione.
Ovviamente, col passare del tempo il protagonista è cambiato, e pare sia passato dal capello a caschetto al rimanere quasi calvo e abbia preso qualche chilo.
Pare ne esistono ancora diverse versioni,quella con Homer Simpson per esempio, che credo sia fantastica.
Esiste anche un' app, che non ho provato personalmente, ma di cui non mi hanno parlato bene (se mai avrò coraggio di provarla, sarete i primi a saperlo).

Comunque, tornando alla versione basica, c'è da dire prima di tutto, che di allegro c'era ben poco. Infatti mi sono sempre chiesta come mai, si chiamasse così. Non era divertente (o meglio, lo era fino ad un certo punto) essere il chirurgo e non era divertente nemmeno per l'omino..lui se ne stava sdraiato lì, con un mix di fori di diversa dimensione dai quali, con l'aiuto di una pinzetta,
dovevi riuscire ad estrarre oggettini raffiguranti mini organi/ossa di plastica, senza far toccare la pinza ed i bordini delle forature...altrimenti si illuminava il nasone, facendo un suono terribile e perdevi.


Ad ogni intervento eseguito c'era un corrispettivo in denaro quindi, se l'operazione riusciva, venivi ricompensato con delle banconote (ovviamente, finte).
Lo scopo del gioco era diventare un chirurgo ricco e chiaramente allegro.
Negli anni ho scoperto però che questo gioco si chiama così solo da noi, per il resto del mondo è semplicemente "Operation" (ossia, Operazione), che non è il massimo della fantasia, lo so.

In conclusione, avrei voluto lasciarvi lo spot italiano ma, è stato impossibile trovarlo, in compenso c'è lo spot inglese, che è un pochino sciocco, ma anche terribilmente anni 80.
Per quanto riguarda il gioco, questa volta non vi chiedo se lo ricordate, perché la risposta la so già ma, essendo curiosa di natura, vorrei sapere questo:
-Lo avete ancora?
E soprattutto..siete riusciti a trattenere con voi i vostri giochi preferiti (in generale) oppure, come spesso accade -che poi adesso va di moda- i vostri genitori hanno fatto piazza pulita di tutto?
Vi aspetto, come sempre, numerosi nei commenti! :)
Al prossimo post!



giovedì 13 agosto 2015

Giocovedì: Costruzioni ad incastro

Di legno, di plastica, di mais, di silicone, grandi piccole, gigantesche, adesso i bambini hanno moltissima scelta riguardo le costruzioni.

Per me le costruzioni non erano altro che Lego.
C'ho giocato tanto, per essere precisa, ho giocato più con quelle che con le Barbie.
Ma, nella mia memoria (e tralasciamo il fatto che non ricordo cosa ho mangiato ieri sera a cena, ma ricordo le cose di quando avevo tre anni) le prime costruzioni furono loro:
i pezzettoni di plastica ad incastro!


Non riesco a ricordare quale fosse la casa produttrice.
Erano contenute in un secchio trasparente, tondo e bassotto, ed erano di forme e colori diversi. Estremamente basiche, prive di spigoli vivi o parti minuscole, e questo le rendeva super sicure.

A livello creativo, se ti impegnavi al massimo riuscivi a costruire una scala, un cubo o una macchina, cose semplici insomma, ma erano un punto di partenza…e io le adoravo.

Il pezzo nella foto qui sopra è l'unico superstite di due bidoni, ed è ormai un complemento d'arredo di casa mia.
Purtroppo non ho altro materiale da mostrarvi, in giro non si trova moltissimo, ma in compenso ho scoperto che su questo sito, vendono modelli simili.

So per certo che negli anni 80 andavano tantissimo, confido nel fatto che molti di voi abbiano trascorso ore in loro compagnia.
Le ricordate?
Le avete ereditate da qualche fratello/sorella/cugino/a più grande?
Ricordate anche il nome giusto, per caso? :P

Come sempre, vi invito a condividere i vostri ricordi con noi (nel modo che preferite).
Al prossimo post!!! ^__^"

giovedì 5 marzo 2015

Giocovedì: Barbie Rockers / Rockstar

Ricordate Jam? La "cantante, bella e stravagante che balla il rock 'n roll?"
Bene, a quanto pare sta per uscire la versione cinematografica, del cartone animato anni 80.
Se non sapete di cosa sto parlando, o non vi torna in mente,  questa sigla vi chiarificherà le idee:


A me, questa cosa del film, non piace per niente. Come ho già detto in diversi post, i remake o le trasposizioni sono sempre "MEEEH"* - tolto qualche raro caso -. 

Ma in realtà il tema di questo post non era Jem.
E lo so che ora - soprattutto chi vedeva il cartone- non riuscite a togliervi la sigla dalla testa, ma era una cosa necessaria.
Oggi volevo parlare di una sua simile:  BARBIE ROCKERS.
Che da noi è diventata inspiegabilmente "ROCKSTARS".

Per gran parte dell' infanzia, per me, queste due tizie erano la stessa cosa (anche se Jam aveva i capelli palesemente rosa). Ed era chiaro che non lo erano, visto che Jem - e le Hologram- avevano le loro favolose versioni in bambola, che io non ho visto mai.
Comunque non si somigliavano nemmeno, in comune avevano solo la faccenda musicale. ^^"


Era un periodo in cui era tutto "ROCK", come vi dicevo tempo fa di Ciccio Bello Rock.
Che poi, visto che siamo grosso modo tutti coetanei, sarà capitato anche a voi, per carnevale, di aver provato il brivido nel mascherarsi da "Punk" con catene, disegni sul viso (e di questa cosa ancora non riesco a darmi spiegazioni) e pantaloni strappati, sono quasi sicura. Ma torniamo alla protagonista del post... 

Barbie Rockers era in vendita con una cassetta audio, come dice la pubblicità qui al lato "contenente i successi Rock del momento" (e stiamo parlando del 1987/89, circa).
Così su due piedi, ricordo ci fossero i Duran Duran, ma anche Joe Cocker, appena mi ricapiterà sotto mano la cassetta ( che  ho da qualche parte) vi aggiornerò il post, promesso.

Lei, era vestita in maniera ambigua, ma assolutamente conforme all'epoca/contesto.
Aveva i capelli cotonati ed una specie di fascia pelosa fuxia in testa. Trucco pesantello. Orecchini giganti e braccialetti tondi e gommosi coordinati al vestito, che spaziava dal bianco candido/fuxia/viola ovviamente con mucchi e mucchi di glitter.
Nelle foto che si trovano in giro, ho avuto modo di costatare che ne esistevano diverse versioni (la mia non aveva il top argentato, per dire). Non riesco a ricordare se, nella confezione c'erano abiti alternativi, ma di sicuro c'era un microfono.
Anche perché lei , di base era la cantante di un gruppo, che con molta fantasia era chiamato "Barbie & The Rockers", ed era composto dai suoi soliti amici, che però per l'occasione hanno dei nomi d'arte: Derek, Diva, Dana e Dee Dee...tutti con la D, si, tranne Barbie che è rimasta Barbie.

Nel caso della mia Barbie, comunque, la sua carrierra Rock, è stata interrotta presto.
S'era invaghita del papà della famiglia cuore (vi ricordo che, per un periodo abbastanza lungo, è stato l'unico Ken in mio possesso) e aveva deciso di smettere di cantare e fare una vita tranquilla.

Vi lascio con una loro foto di gruppo e non fatevi inquietare troppo dal capello di Derek.
Attendo ovviamente i vostri ricordi e/o commenti, qui sotto!
Al prossimo post! ;)

*(Disappunto così estremo, da non avere le parole.)


lunedì 10 novembre 2014

Oscenitudini: La mia Baby Bua.

Baby Bua, anzi "La mia Baby Bua", era una di quelle bambole che dovevano tirare fuori il lato "medico/pediatrico" che era in te da bambina, sempre se c'era.  Nel mio caso, era assente.

La bambola aveva l'aria non proprio salubre, i capelli corti e scomposti, lo sguardo assente e una lunga camicia da notte.

Esistevano chiaramente altre bambole "curabili" all'epoca, ma questa aveva una particolarità: 
Nella confezione c'era una specie di pennarello (rosa) per disegnarle le ferite. Ferite che guarivano, scomparendo per magia, dopo l'applicazione di un disinfettante e di particolari cerottini, anche loro presenti nella confezione, insieme ad uno stetoscopio e ad un termometro plasticoso.
 Inutile dire che la cosa più divertente era proprio il disegnarle ferite.
Se riuscivate a controllarvi si trattava spesso di graffietti. 
Io non ci riuscivo, vi dico solo che una volta le disegnai una mega ferita su gran parte della faccia, altro che i trucchi di Halloween. I cerotti non bastarono, e rimase macchiata.
Non so che fine abbia fatto poi la mia, comunque con il passare del tempo, era diventata più inquietante del normale, e non so se la ricordate (in realtà in giro non si trovano grandi foto) ma non era di certo bellissima.

Se non la ricordate e siete curiosi di vederla - a vostro rischio e pericolo :P- potete farlo tramite chi la vende su Ebay, qui e qui.

Adesso dovrebbe esistere una versione più "decorosa", ma sempre sullo stesso genere.
Il nome dovrebbe essere lo stesso, ma è leggermente evoluta (ora le viene la febbre!).
MAh! ^___^"
Ricordate però il modello "vintage"? E' una rarità adesso!
Qualcuna di voi l'aveva?

mercoledì 4 giugno 2014

L'estate, il tennis da spiaggia e...il gavettone!

E' arrivata l'estate!
Giugno è iniziato, le scuole stanno finendo, le t-shirt sono tornate e così anche i pantaloni corti.
Per me l'arrivo dell'estate, è scandito, dalle tende da sole.
Quando tornano a coprire terrazzi e finestre, è proprio arrivata.

E poi, iniziano a riempirsi le spiagge, specialmente nei fine settimana, fino a diventare affollate nei mesi più caldi.

Insomma, l'estate è arrivata e io volevo parlare di una cosa tipicamente estiva:
 i "Racchettoni" o meglio, il "tennis da spiaggia".

Da giocare in riva al mare, tra la gente che passeggia. Saltando tipo canguro, sulla sabbia bollente, e andare a recuperare -facendo figure terribili- la pallina che finisce sempre troppo lontano.

Io personalmente non ho mai tollerato il tennis, in generale, quello da spiaggia in particolare.
Prima di tutto, perché mi sono sempre ritrovata a giocarci in maniera "svantaggiata",
o con racchette enormi, o contro gente estremamente più alta di me, da piccola in particolar modo. Da adulta invece ho smesso del tutto di farlo, e resto del parere che, l'unica attività che uno deve fare in spiaggia è, al limite, il bagno in mare. Punto.

Però, c'è un però...

martedì 11 marzo 2014

Impossible Mission!

Dopo il gioco di Donal Duck e Quixx, questo è stato senza ombra di dubbio, uno dei videogiochi che ho usato di più con il Commodore 64.

Che devo dire, a pensarci bene, e a riguardarlo ora, se si pensa che è del 1984 ed è, tra l'altro,  uno dei primi ad usare un sintetizzatore vocale...proprio a livello di gioco, era estremamente"avanti".

Praticamente tu sei un agente segreto , disarmatissimo ma estremamente ginnico (fa capriole inumane), e devi intrufolarti nel bunker (immenso) del cattivissimo professor"Atombender" che minaccia l'umanità con una mega bomba atomica.

Ovviamente devi fermarlo, ma come?
Raccogliendo pezzi di un mosaico, disseminato per tuuuuutto il bunker, che andrà a formare una mega password di accesso alla sala di controllo principale del diabolico professore.
E no, non li trovi facilmente questi pezzi, ma puoi imbatterti in altre forme di "bonus", ma non è facile così...devi evitare di farti uccidere dai robot killer, o di precipitare nel vuoto.

Se riesci a portare a termine la missione, incontrerai lo scenziato che con aria torva e un colore improbabile ti dirà "No! Noo! Noooo!"
In caso la missione fallisca, Atombender si farà una diabolica risata.


Oltre alle altre versioni, per altri tipi di consolle, pare ne sia uscita una nel 2008 per il Nintendo Ds, rimodernata, ma contenente anche la versione "classica" del gioco. Io da quando non ho più il Commodore 64 ( e ci metterei anche un minuto di silenzio per questa tragica perdita ;____;) non ho avuto più modo di giocarci. E lo so, che esistono gli emulatori, ma non è la stessa cosa. Quindi evito.

Ricordo comunque, che mi divertivo a far cadere l'agente dalla piattaforma più bassa.
Quando cadeva lo si sentiva urlare in un modo..che a me sinceramente ha sempre fatto molto ridere
(e no, non ero una piccola sadica)...comunque il suono era questo, per chi fosse interessato.

Vi lascio con un video  in cui si vede una partita intera!
Alla prossima!!!




giovedì 19 dicembre 2013

Il Fucile Pim Pam Pery!

C'è stato un Natale che, ricordo chiaramente, di aver ossessionato i miei con il: Pim Pam Pery, che altro non era che un fucile, che sparava pallette, di plastica.

Peccato che con gli anni, non si sappia che fine abbia fatto…ma ne ho un ricordo meraviglioso.
Si lo so, non era un gioco propriamente da bambina ma, pistole, spade, fucili e macchinette,
non mi sono mancate mai, diciamolo, un po' per i cuginetti maschi, un po' perché i miei genitori non erano poi così severi e selettivi su quali giochi farmi usare…non c'era differenza.
Un giocattolo era un giocattolo. E io passavo tranquillamente da una bambola al fucile. Oh yeah. ;)

Ma torniamo al Pim Pam Pery, che io ho sempre chiamato pimpampery, tutto attaccato, si. 
Di fatto,  lo adoravo. Nel vero senso della parola eh. Me lo trascinavo dietro. Quell'anno a natale la lotta era tra il fucile e la spada di He-man. :D 
Almeno questo, si sparava, ma non faceva suoni e rumori strani! :DDD
Per chi se lo stesse chiedendo, no, non ho imparato a sparare poi, e avevo difficoltà anche nel riuscire a colpire i bersagli che c'erano nella scatola con quello… figurarsi con quello vero, però quanto mi piaceva!

Lo ricordate?

Vi lascio con la pubblicità dell'epoca, alla prossima!!

mercoledì 23 ottobre 2013

Halloween si avvicina 1#

Non so se siete tra quelli che apprezzano, o meno, questa festa.
Io  - per altri motivi che non vi sto a spiegare- la adoro.
Di fatto, mi è tornata in mente questa specie di filastrocca assolutamente adatta al periodo. 

Faceva così (ritenetevi sempre fortunati, di non sentirla dalla mia voce! :P) :

"Eravamo in tre nella stanza del vampiroo o-o-o-o  o-o-o-o 
il coltello affondò la sua testa rotolò  o-o-o-o  o-o-o-o 
eravamo in due nella stanza del vampiro o-o-o-o  o-o-o-o 
il coltello affondò la tua testa rotolò o-o-o-o  o-o-o-o 
ero io da sola nella stanza del vampiro o-o-o-o  o-o-o-o 
il coltello affondò la mia testa rotolò o-o-o-o  o-o-o-o "


Era una conta?
E' una di quelle cose che ricordo solo io ? :P

Era uno di quei giochi, senza nome, che andavano  col passa parola? 
Non ne ho la più pallida idea.

Voi la ricordate?
Vi dice niente? 

E soprattutto...il vampiro, in questione, era lui? :D





lunedì 9 settembre 2013

il Caleidoscopio.

Questa è una di quelle cose che mi è sempre piaciuta moltissimo, è ancora oggi è così.
Infatti ne custodisco gelosissimamente uno e guai a chi lo tocca.

La cosa brutta è che non è facile da reperire attualmente ( anche se qualche in qualche negozio di giocattoli serio, si trova) ma -e c'è anche un ma- la cosa bella è che non difficilissima da costruire.

Comunque, altro non è che un tubo di cartone rivestito, con dentro 3 o più specchi,  montati tra loro in modo di formare angoli, con vetro trasparente in cima ed un doppio fondo,opaco (così la luce filtra all'interno),
con dei pezzi di vetro o plastica, colorati dentro.
Agitando, questa specie di monocolo, i pezzi colorati dentro si mescolano e formano combinazioni sempre diverse ( e uniche), e gli specchi aiutano a diffondere "il disegno", moltiplicandolo.
Guardando dentro, ci si trova davanti a composizioni del genere (questa è presa direttamente dal mio caleidoscopio ^^") :



Sembra quasi una cosa magica, ed è forse per questo che mi piace tanto.
Non lo trovate bellissimo?
So per certo che ci sono anche diverse varianti - anche con i pezzi di led, l posto dei vetrini- ma non ne ho mai viste.
Voi ne avete ancora, o ne avete mai avuto uno?

Siete sempre ancora in tempo ^_____________^ :

sabato 24 agosto 2013

Tamagotchi

Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani il mio,
primo ed unico, Tamagotchi. 
Lo ricordate?

Per chi non lo conoscesse, si tratta di uno dei primi cyber-pet, animaletti di pixel.
Era il 1996 e veniva dal Giappone.
Il nome è un mix di giapponese ed inglese:
Tamago= uovo e watch= orologio...tamagotch.. Tamagotchi (fuori dal Giappone, ovviamente.)

Lo scopo del gioco era appunto, prendersi cura di
questa bestiola "aliena", che nonostante le sembianze,non era affatto una gallina.

Una volta nata dall'uovo che appariva a centro schermo.
Dovevi darle da mangiare, toglierle le cacche, farla giocare, educarla, curarla.Niente di trascendentale, insomma.
Ma se ti distraevi troppo, rischiavi di ritrovarla morta. E niente, altro uovo e si ricominciava.
Però che tristezza i primi che morivano...poi ti abituavi! :P 
Ne avrò seppelliti mille mila... ^^"

Attualmente ci sono tantissime varianti di cyber-pet in giro.
Il primo esempio famoso che mi viene in mente è quello su Nintendo ds (e compagnia bella)  di qualche tempo fa, con i cuccioli di cane (nintendogs), ma veramente con il passare degli anni sono aumentati a dismisura. Anche su Facebook ce ne sono di svariati.

All'epoca uscirono anche versioni similari, di altre marche, con altri tipi di animale.. e poi le versioni tarocche (ricordo si trovavano pure al mercato).
Poi ci fu la variante con l'antennina, per giocare in 2, e far socializzare l'esserino con altri simili.
Roba da diventar matti insomma...vi dico solo che dal 1996 al 2007 ci sono state tipo 37 versioni portatili del gioco (tra varianti per gameboy, nintendo wii, nintendo ds) e poi film e fumetti (ma soprattutto in Giappone). ^____^ 

Comunque se non avete mai avuto occasione di averne uno o se siete nostalgici e avete voglia di giocarci ancora...sappiate che esiste -per i telefoni Android- l'app ufficiale che si chiama 
"Tamagotchi L.i.f.e."( che proverò presto. :D), ma ci sono anche altre versioni free estremamente simili, per voi utenti meluti. 

E ora... vi lascio con lo spot!
Alla prossima! :D

martedì 20 agosto 2013

Slinky

Chi di voi non ha mai avuto uno Slinky (o più di uno) in vita sua? Era, ed è, il giocattolo più semplice e ipnotico che sia mai esistito.

Facciamo un po' di storia:

Lo Slinky è una molla elicoidale flessibile inventata dall'ingegnere navale Richard James nei primi anni '40 (è veramente vecchio come gioco!!), e alla sua prima presentazione andò a ruba vendendo 400 copie in soli 90 minuti!
Il gioco poteva essere utilizzato sostanzialmente in due modi: facendolo oscillare tra le mani o lasciandolo scendere per una rampa di scale sfruttando la forza di gravità e dando un illusorio senso di levitazione (voi ci siete mai riusciti? A me si fermava dopo 2 gradini!). Qui di seguito vi pubblico due foto dei metodi appena citati:

 

Visto l'enorme successo del gioco, nel 1952 Helen Malsed scrisse una lettera alla compagnia di James per avviare la produzione di giocattoli basati sullo Slinky. Da lì nacque lo Slinky Dog (sì, quello che c'è anche in Toy Story!) e lo Slinky Train.
Questi giocattoli non ebbero molto successo, ma lo Slinky Dog fu rimesso in produzione dopo il successo del sopracitato film della Pixar.

Qui la foto delle due versioni a confronto:

 

Oltre alla versione metallica e a quella "integrata" in giocattoli, c'era anche la versione in plastica.
Questa particolare versione aveva una particolarità: era in diversi colori, a volte anche mischiati tra loro (o double-face), e tutto per dare un effetto di colore spettacolare durante il movimento.
Di Slinky in plastica ne avevo 2: uno completamente arancione di media misura ed uno verde da un lato e celeste dall'altro un po' più grande. Sfortunatamente le ho da parte nei soliti scatoloni e quindi non posso far loro foto.

Ma posso sempre pubblicare quelle dello Slinky di Lyndin, double-face grande di colore viola e indaco, e di uno mio color arcobaleno in versione mini che ho comprato qualche anno fa in un negozio di casalinghi e che ho ancora su un mobile a casa. Eccoli qui:

Slinky di Lyndin
Slinky di Fra Stiller

Con queste immagini chiudo il post, dando il bentornato a tutti quanti dopo le ferie di ferragosto. Continuate a seguirci fedelmente. Alla prossima :)

P.S.: Se vi state chiedendo cosa sia quella cosa in alto a destra nella colonna laterale, abbiamo deciso di implementare uno spazio pubblicitario al nostro blog. Ci auguriamo non vi infastidisca nella navigazione.

giovedì 23 maggio 2013

Spazzolina, la bambola che cammina.

Dopo avervi parlato dello Spumone, di Tondorotondo e di Bebi mia, oggi vi parlo di SPAZZOLINA.

Prima di tutto, ci tengo a precisare, che il nome era proprio quello.
Non l'ho inventato io.
Era proprio Spazzolina, e pensate che ce lo aveva pure ricamato sul bavaglino.
Nome chiaramente ironico, che deve essere stato ispirato dal ciuffetto, spesso, giallo platino
(ma anche di altri colori, spesso, abbinato con l'abitino) che aveva in testa,una sorta di boccolo.

Esisteva in due varianti, ma non ricordo ne chi la produceva, ne quale delle due uscì per prima.
Di fatto, una alta 70 cm circa e camminava, scattosamente, ma lo faceva.

E l'altra invece era una versione portatile, di poco più di 20 cm, che non camminava -avendo il corpo di gommapiuma e solo testa e arti di plastica- ma aveva il solito ciuffo e, il cuccio e gli orecchini.
Non fate domande.

Io avevo entrambe le versioni, e so per certo che il ciuffo cambiava colore, e spesso era abbinato con l'abitino.
Le mie avevano..una il ciuffo grigio e una il ciuffo azzurrino.

Dovevano essere punk, e anche un po' "bimbeminkia".


Purtroppo si trovano poche immagini e di qualità indecorosa ( a questa sopra non si vede il ciuffo!),
ma prometto che, appena possibile,  allegherò foto dettagliata delle mie.
Stiamo parlando di rarità.
Chi l'avrebbe mai detto.   *_*

Volevo lasciarvi con lo spot, ma non si trova il video.
Comunque, era una cosa tipo:

"E' Spazzolina, così carina, le dai la mano e con te cammina!
E' dolce, buona ed ubbidiente, giocar con lei è divertente!"

La ricordate?




martedì 3 luglio 2012

Giochi senza Frontiere

L'estate ormai è inoltrata ed è più calda che mai... e tra le allucinazioni che dà quest'afa mi ritornano in mente le estati di quando ero bambino; in particolar modo una trasmissione che andava in onda tutte le estati e che seguivo puntualmente e con passione: Giochi Senza Frontiere.

Come? Non ve la ricordate? Impossibile!

Facciamo un po' di storia:

Giochi senza frontiere (in francese Jeux sans frontières, in inglese It's a Knockout) è una trasmissione televisiva prodotta dall'European Broadcasting Union (EBU) in cui si sfidavano in una sorta di olimpiade le squadre delle varie nazioni europee partecipanti.
Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare (in molte edizioni) il jolly, che faceva raddoppiare il punteggio totalizzato, mentre, a turno, saltavano una prova per giocare il fil rouge.
Nel 1994 la squadra che non giocava "scommetteva" su un'altra, ottenendo così gli stessi suoi punti conteggiati ad esclusione del jolly.
La prima edizione andò in onda nel 1965 e poi ogni estate ininterrottamente fino al 1982; dopo una sospensione di alcuni anni, il programma riprese nel 1988 e andò avanti fino al 1999. L'Italia ha vinto 4 volte: nel 1970, 1978, 1991 e 1999, ed è stata anche l'unica nazione sempre presente nelle edizioni ufficiali estive (30). (Fonte: Wikipedia)


Che dire... quante estati passate a tifare Italia in queste competizioni con prove assurde (che ricordano un po' le prove riprese poi da Bonolis in Ciao Darwin), ovviamente io ho seguito tutta la ripresa dall'88 al '99, perché quella prima... beh, dovevo ancora nascere :P
Ettore Andenna durante JSF 1995
Ricordo perfettamente che a presentare il programma era dapprima Claudio Lippi, e dai primi anni novanta un certo Ettore Andenna... ogni anno accompagnato da una compagna diversa (in una edizione mi pare ci fosse pure un giovanissimo Carlo Conti). Nell'ultima stagione poi ricordo bene che c'era Mauro Serio (sì, quello di Solletico).
C'era una cosa che rimarrà storica di questo programma: a parte che ha dato l'idea di unione europea ancor prima che si pensasse anche solo lontanamente all'euro... ma è altro quello che ha lasciato a tutti noi: la frase dell'arbitro "attention... tre (fischio)" (perché poi dicesse solo "tre", non l'ho mai capito... il mio francese poi è pari a zero :P), e la mitica sigla iniziale (che posterò a piè di post).
Peccato che dal 1999 in poi non l'abbiano più trasmessa... era una trasmissione molto seguita (ha avuto picchi di 20 milioni di persone, nonostante fosse in periodo estivo)... è un altro pezzo della nostra infanzia ad essere sparito con l'avvento del nuovo millennio...
Dico un'ultima cosa, poi chiudo il post (fa troppo caldo per stare tanto tempo davanti al pc): ricordo bene che un programma simile a Giochi senza Frontiere esisteva anche in Giappone alla fine degli anni '80, ma con prove molto più masochistiche. Si chiamava Takeshi's Castle ed in Italia è famoso per la trasmissione della Gialappa's Band "Mai dire Banzai!" (i tempi d'oro della Gialappa's... ora si devono accontentare di prendere in giro la gentaglia del Grande Fratello).

Chiudo il post con la mitica sigla della trasmissione degli anni '90 (quella che ricordo io!)... alla prossima!


mercoledì 27 giugno 2012

I Truciolones

Li ricordate i Truciolones?

Allora.....
I Truciolones (koosh kins) erano delle "palle"...no, palle è brutto, diciamo che erano Pon-Pon con faccia e a volte anche braccia e/o gambe di plastica rigida, e poi c'era il corpo fatto di filini di gomma...insomma così:
Ed era divertente agitarli e a lanciarli.
Li ricordo appesi alle borse, o volanti in classe, durante le lezioni. U_U"
A me non stavano troppo simpatici, in realtà.
Ne ho avuti solo 2, ma non la versione originale, io avevo la versione "tarocca" si, insomma, quella senza faccia, per capirsi.
E avevano i capelli invece che tinta unita, multicolor, e potevano essere usati come portachiavi.

Ma all'epoca (undici anni fa circa eh) andavano anche i portachiavi di plastica trasparenti con l'acqua/gelatina e le letterine dentro, oppure i fantomatici piedoni di gomma ma di questo ne parlerò in un altro momento, altrimenti si finisce nella rubrica "oscenitudini" e non era mia intenzione.. :)



Non mi sono informata se, nella versione originale, i nomi erano gli stessi ma non credo.
DI GEI vince su tutti, comunque.

Vi lascio con l'inquietantissimo spot...Alla prossima!! :)





giovedì 26 aprile 2012

I Pipi Baby!

Ve  li ricordate?
Io, in realtà molto vagamente, e se non ne avessi uno che gira per casa, probabilmente me ne sarei dimenticata del tutto.
Comunque:

Erano concettualmente tipo i Sfrizzo ti Schizzo, solo con un aria più..."aggraziata" si può dire?
Praticamente erano dei pupazzetti sorridenti, alti circa 5 cm, che "sparavano" acqua dal pisellino ( ma c'erano pure le femminucce credo) invece che dalla bocca....Che bello, eh!? U_U

Venivano venduti con un isolotto, o una conchiglia, perché pare proprio che loro venissero da un'isola.
Isola senza bagni, senza vestiti, e dove per salutarsi, si sparavano pipi.
Evidentemente.

Questo spiega la loro faccia rilassata.
Per documentare il tutto, vi metto una foto del  il mio "pisciottino" :


A me ricorda vagamente TondoRotondo.
Anche se questo è estremamente rosa e con un po' di capelli.
Insomma, dopo essere riempito d'acqua, il suo scopo era -stringendogli la testa- di lanciare uno spruzzo  inquietante dalle parti basse.
E' pure vero che il nome era "chiaro" eh, uno che si doveva aspettare da un "pipi baby"??!
(Anche se nel resto del mondo si chiamano..."Tinkle Tots"...che poi il concetto è lo stesso...)

Non riesco a ricordare se, presa dalla mania del momento, me l'ero fatto comprare..o se si tratta di un regalo ricevuto.
Comunque, nonostante sia dei primi anni '90, è ancora in gran forma.
Del resto, non è che me ne andavo a spisciottare gente in giro.
Anzi, in più di un'occasione lui e i più rinseccoliti "Paciocchini" - di cui parleremo prima o poi - venivano "eletti" figli più piccoli di Barbie.
Cioè, credo di averci giocato più sotto questa veste che in quella per cui era nato.

Comunque, cari signori e signore della Tomy, un giorno me la spiegherete tutta questa "ossessione" per i giochi ad acqua, eh!? :)

martedì 21 febbraio 2012

Tricky Traps

Ennesimo gioco che avrei tanto desiderato avere ma che non ho mai avuto... ve lo ricordate?

Tricky Traps
Ero veramente affascinato da questo labirinto elettronico che ricordava quelli che si trovavano ai bar delle spiagge, in cui si vinceva la gomma o la pallina rimbalzosa... che nostalgia :')

Da fonti internet e vari video posso farvi rivivere quei momenti e fare una breve descrizione.

Cos'era il Tricky Traps? Si trattava di un rumorosissimo (siamo sinceri!) gioco elettronico della Tomy, distribuito in Italia da Giochi Preziosi, in cui bisognava far scendere una pallina metallica attraverso un percorso ad ostacoli, con ponti e calamite rotanti, ed arrivare al traguardo entro il tempo limite.

Premendo il tasto in fondo (nell'immagine non si vede, stranamente) si faceva avanzare la pallina nel percorso, ma in base a come veniva premuto la pallina poteva saltare fuori se premuto troppo forte, o rimanere immobile se troppo piano.

Per le attuali abitudini può sembrare un gioco alquanto sciocco e noioso, ma i ragazzi di un tempo stavano lì a perderci le ore pur di far arrivare la pallina al traguardo.

Vi lascio con la pubblicità d'epoca e un video di gioco:



Alla prossima, e buon Martedì Grasso a tutti :D

martedì 7 febbraio 2012

Teddy, Gimmi ed Ermete: Il Trittico "Orsuto".

Ce la possiamo fare eh!
Ne avrete sicuramente sentito parlare,anche perché nei tg non si parla altro che di freddo siberiano e neve neve neve..
Infatti tra Venerdì e Sabato passati, a Roma, pare essersi replicato il 1985 e pure il 1956, giusto perché avevo appena finito di dire che "non nevicava MAI" qui.
C'è gente che ormai mi odia per questo.

Comunque, restando in tema 1985, oggi volevo parlare di quella fitta schiera di pupazzi che io chiamo "relpicanti" cioè, quelli che registravano la tua voce e ripetevano. 
E no, non dico Ciccio Bello Rock, eh. 
Voglio parlare degli Orsi (anche perché non riesco a ricordare altri animali).

Di tre orsi in particolare:
Teddy Ruxpin , (Gimmi) Ridimmy ed Ermete, l'orso che ripete.

Tutti e tre questi orsi, facevano la stessa identica cosa.
Io avevo l'ultimo della lista. E non riesco a trovarne foto. Appena sistemerò il ripostiglio, posterò una sua foto. Insomma, ripetevano. Anzi, registravano e ripetevano.

Quello più carino esteticamente forse era (Gimmi) Ridimmy. Era tutto rotondeggiante e con le lentiggini e questa magliettina stile pigiama, molto easy.
Teddy ed Ermete, erano uguali. Inizio a sospettare che Ermete fosse la versione sfigata. Anche perché Teddy aveva tutta la serie di cartoni animati, quaderni, adesivi ed era allo stesso livello degli "orsetti del cuore" (di cui dimentico sempre di parlare) ed Ermete no. Erano identici di forma ma non d'abbigliamento.


Mentre Teddy era vestito di beige e rosso, Ermete  era vestito da albero: aveva infatti una maglia verde scuro ed una tuta marrone, con il suo nome scritto davanti.
Ricordo di averlo chiesto ad un Natale, anzi, io avevo chiesto il Ridimmy a dirla tutta, e invece arrivò Ermete.

Dopo un po' di ovvia disperazione fu amore.
Anche perché facevano le stesse cose.

E oltre al divertimento a fargli dire le parolacce,
(che si limitavano al "cacca" e altre parole simili eh, ora i bimbi dicono ben altre parole già a 3 anni) non è che improvvisava danze caraibiche o altro.
Tra l'altro, pesava pure abbastanza, per essere un orsacchiotto.
Ricordo il tonfo che faceva quando finiva per terra.

Comunque mi piaceva tanto ma, è proprio grazie al fatto che dopo un po' la noia prendeva il sopravvento, se ancora oggi è in buono stato (in qualche scatola eh , ma in buono stato).
Del resto sfido qualunque bambino a giocare "eternamente" con un registratore mascherato da orso.
Però sicuramente era "innovativo" per l'epoca.

Voi li ricordate?
Ne avevate uno?

(Ermete è uno di quelli che ricordo solo io :P )