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giovedì 14 dicembre 2017

Gioco-vedì: Il Tetris - da Tavolo - (1989)

Che nel 1989 impazzava nei nostri Game Boy Tetris , lo ricordiamo tutti.
Ma quanti di voi ricordano il gioco Tetris da tavolo?


E' stato pubblicato nel 1989 da Tomy e distribuito da Giochi Preziosi.
A Natale dello stesso anno arrivò sotto il mio albero.
Ero molto contenta e la confezione prometteva bene, da chiusa.
Una volta aperta però che delusione, era qualcosa di troppo simile a "battaglia navale".
E lo so, che ero io ad avere pretese troppo alte.
Del resto, un gioco da tavolo tratto da un videogioco del genere come può essere? :P
Comunque oltre al pannello dove dovevi incastrare i pezzi, che venivano scelti da una sorta di "ruota della fortuna", c'erano i pezzi sfusi.
Si poteva giocare in due, ma anche in squadre.
Io c'avrò giocato tre volte in croce, oppure mi limitavo ad aprire, guardare i pezzetti sfusi e richiudere.
Meritererebbe anche il titolo di oscenitudine, ma bisogna essere buoni.
Tu hai ricordi in merito?
Ne hai sentito parlare?
Hai mai provato il brivido del giocarci? :P
Come sempre, aspettiamo i tuoi ricordi, pensieri e perplessità, qui sotto nei commenti o sulla nostra pagina facebook.



venerdì 5 maggio 2017

Oscenitudini: Il Profumo Bic

Le penne della Bic le abbiamo usate e continuiamo ad usarle tutti.
Gli accendini, chi più - chi meno, stessa cosa.
Ma il Profumo della Bic?

Io riesco a ricordare anche l'odore, oltre alla boccetta.
Chiaramente a forma di accendino, sennò come facevi ad associare?
Sarà che mia sorella se ne metteva litri e litri e io non potevo nemmeno toccarlo.
Sarà che l'estate del 1989 per me è associata in gran parte a quel profumo lì.
Poi mi sono rivendicata  con Profumio e non mi sono fermata più, però intanto.. questo per me era bandito.
Forse è per questo che lo ricordo così bene?
Chi lo sa?
Era tascabile. ma unisex.
Costava una cosa come 4,500  lire e lo vendevano in tabaccheria o al bar, ovviamente.
Lo ricordate?

:D

Vi lascio con lo spot "peccaminoso" dell'epoca :

martedì 3 maggio 2016

Oscenitudini: La borsa della Onyx.

Per gran parte degli anni 90, andava tantissimo di moda avere  le maglie della Onyx, ma soprattutto la borsa.
Molte di voi, sicuramente, sanno di cosa sto parlando.
E' stata una delle marche meteore, italiane, che ha fatto poi la stessa fine della G.u.r.u. (quella della margherita, per capirci).
Comunque, qualche tempo fa casualmente mi sono trovata davanti ad uno stabilimento, vicino dove vivo, ovviamente tutto abbandonato ma ancora con il marchio ben visibile all'esterno -serendipidità sempre e comunque- ed è stato lampante il ricordo dei giri per negozi a cercare quelle magliette a manica lunga o corta di colori talvolta improbabili, con le bambocce stilizzate disegnate davanti.

C'era anche la linea scolastica, di diari, quaderni, astucci e compagnia bella.
Roba che a vederle adesso mi mettono abbastanza inquietudine, per questo sono finite nelle oscenitudini.
Il pezzo forte era la tracolla, chiamata anche tascapane, che era disponibile in vari colori e in varie forme. Ma parliamo delle prime, quelle semplici.
Ricordo che a scuola, se non l'avevi non eri degno di nota.
Costavano sulle trentamila lire, circa, ma spesso dipendeva dal colore.
Io, con la mia solita fortuna, riuscii a trovarne una ad un prezzo decente, ma di colore sfigatello, poiché era l'ultimo rimasto e io la volevo troppo.
Era bianca con fascia viola e bamboccia che cammina a testa bassa.
Ricordo la delusione, di non averci trovato appeso la targhetta gommosina, sempre con la tizia, perché qualcuno se l'era fregata.
Ma insomma, è stata la mia fedele compagna di avventure - scolastiche e non.


E' sopravvissuta anche alla moda delle dediche che imperversava, potevi trovare dediche ovunque, persino sulle scarpe, ma io non ho mai sopportato molto in realtà.
Nonostante tutto, causa candore, era continuamente a lavare e credo sia anche colpa di questa borsa, se poi sono rimasta avversa al colore bianco nell'abbigliamento.
Ma, dopo anni e anni anni, ancora regge come potete vedere.

Voi avete sicuramente ricordi in merito:
Di che colore era la vostra borsa?
Ne avevate più di una?
Avevate anche le maglie coordinate?

Aspetto come sempre, vostri commenti qui, o sulla Nostra pagina Facebook
(dove se non avete ancora messo un pollicino siete proprio degli *smammaramao*.
Ancora in tempo: correte su! :P )

Al prossimo post! 

mercoledì 2 dicembre 2015

Oscenitudini: La Ballerina nella scatola.

Questo poteva essere uno dei tipici regali di Natale o di Compleanno, che si potevano ricevere qualche anno fa.

Ora come ora lo catalogherò sotto "oscenitudine", ma quando ero piccola, mi piaceva molto, lo ammetto.
Era un porta gioie, lo scrigno poteva avere varie forme, ed essere di vari materiali... dentro la scena era sempre la stessa: uno specchio, un tessuto a contrasto e questa povera signora che ruotava ruotava, con un minuscolo tutù.
L'accompagnamento musicale anche era sempre uguale: Lago dei cigni (l'allegria proprio).
In casa mia -per fortuna- ne avevamo uno solo era stato donato a mia sorella per qualche ricorrenza.

Questo fatto che ci fosse una piccola ballerina rinchiusa lì dentro, a me, ha sempre angosciato.
Però ero combattuta, perché mi divertiva il vederla danzare.
Quindi ero sempre lì ad aprire e chiudere la scatola, mia sorella non era felice di ciò.
Ovviamente c'era il modo per non farla ballare:bastava non dare la carica, ed aprire a "secco".
Ma, non era bello aprire e vedere l'espressione della povera ballerina da ferma:


Non sono riuscita a trovarne traccia (approfondirò) ma ricordo nitidamente di un'altra versione di "ballerini da scatola", con due soggetti (o forse erano proprio due cigni??!) che sgusciavano -tramite calamite, credo- su uno specchio, simulando così il pattinaggio su ghiaccio, ma sempre con la stessa musica. 
Erano abbastanza preoccupanti anche quelli, ma mai come la signorina qui sopra.

Avevate anche voi la povera ballerina prigioniera? 
Ricordate, magari vagamente, il duo pattinatore?
Erano cigni o due ballerini? 
E soprattutto: Inquietavano anche voi? é__è

martedì 3 novembre 2015

Oscenitudini: La gonna Scozzese.


Non credo sia mai passata di moda.
Anche se è un po' di tempo che non ne vedo in giro.
Di fatto, il gonnellino scozzese, con la spilla scenica, mi è sempre stato di traverso, perché mi piaceva portarlo si (ed era una rarità per me), ma quanto odiavo la questione della spilla!

Qualche giorno fa leggevo in giro, che stanno tornando di moda gli abitini a quadri, di lana.
Quelli che a fine anni 90, mettevamo un po' tutte, per sentirci simili alle tizie di Beverly Hills.

E mi è tornata in mente lei...che mi ha accompagnato fino ad un certo punto della mia vita.
La Gonna Coperta, che ho smesso di usare dopo il primo anno di elementari (anno che ha compromesso l'uso di ogni tipo di gonnellino, su tutta la linea. :P) .

Comunque...
Il mio preferito era un simil-kilt in tartan spesso e pizzicosissimo, rosa grigio e giallo. Indimenticabile.
Me la ricordo bene, perché credo sia stata l'unica gonna che mi piaceva sul serio.
Le varianti cromatiche erano molte, ma in sostanza non era altro che un mini plaid che si arrotolava alla vita, che veniva fissata in alto con una fibbia (o più di una) e con una spilla grandina in basso...giusto per non far aprire la gonna.

A me, questa storia di avere una spilla così grande addosso non è mai andata giù (anche se era utile).
Era un modello che andava molto negli anni 70, comunque.
Io ricordo la versione da bambina, per ovvi motivi, ma c'era anche da "adulta".
Che, detto tra noi, mi fa pensare sempre a Candy-candy.

L'avevate anche voi?
La ricordate?
E' solo nei vostri ricordi oppure è ancora presente nei vostri armadi?
E soprattutto... secondo voi, rientra nelle oscenitudini??

mercoledì 16 settembre 2015

Post-Lampo/Oscenitudini: Lampada-fontana ad Olio.

Perché le cose oscene non erano solo a livello di oggettistica ed abbigliamento, ma anche e soprattutto di arredamento.

Questo genere di lampada in realtà è più anni '70 che 80/90, ma ho deciso di parlarne lo stesso, ricordandola comunque molto presente nella mia infanzia.

Come potete vedere dalla foto, era una lampada bizzarra, ed è per questo motivo che rientra nella categoria delle oscenitudini.
Ne aveva una identica mia Zia, e ricordo che ogni volta mi domandavo cosa ci facesse quella donnina mezza nuda lì dentro se poi comunque non le arrivava nemmeno una goccia (e credo sia anche un pochino colpa sua, del mio rapporto pessimo con le statue).
Comunque, tolta questa piccola parentesi, la fontana si attivava accendendo la luce, ed iniziavano a scendere delle goccioline tutto intorno, in crescendo, non si trattava di acqua, ma di olio...ora non so le specifiche tecniche ma pare che la particolarità fosse proprio questa. L'olio era più facile da gestire, non era a caduta libera il getto, ma aveva dei fili sottili dove "scorreva"..della "cascata" aveva solo l'effetto finale.
A me inquietava ed affascinava allo stesso tempo, ma più per la lampada in se, ero affascinata dalle piante finte attorno alla statuina centrale, e questa cosa la rendeva -idealmente- una piscina fashion per le mie Barbie, ma che per  ovvi motivi non ho provato mai.
Esistevano 2 versioni, comunque, quella su piedistallo e quella appesa.
Quella di mia Zia era su piedistallo, il che rendeva tutto ulteriormente pericoloso per me, che ero una piccola catastrofe. Non so che fine abbia fatto, l'ho persa di vista da parecchi anni.
E soprattutto non ho mai scoperto che fine facesse l'olio una volta sceso.

Voi la ricordate?
Ne avevate/avete una anche voi?



lunedì 10 novembre 2014

Oscenitudini: La mia Baby Bua.

Baby Bua, anzi "La mia Baby Bua", era una di quelle bambole che dovevano tirare fuori il lato "medico/pediatrico" che era in te da bambina, sempre se c'era.  Nel mio caso, era assente.

La bambola aveva l'aria non proprio salubre, i capelli corti e scomposti, lo sguardo assente e una lunga camicia da notte.

Esistevano chiaramente altre bambole "curabili" all'epoca, ma questa aveva una particolarità: 
Nella confezione c'era una specie di pennarello (rosa) per disegnarle le ferite. Ferite che guarivano, scomparendo per magia, dopo l'applicazione di un disinfettante e di particolari cerottini, anche loro presenti nella confezione, insieme ad uno stetoscopio e ad un termometro plasticoso.
 Inutile dire che la cosa più divertente era proprio il disegnarle ferite.
Se riuscivate a controllarvi si trattava spesso di graffietti. 
Io non ci riuscivo, vi dico solo che una volta le disegnai una mega ferita su gran parte della faccia, altro che i trucchi di Halloween. I cerotti non bastarono, e rimase macchiata.
Non so che fine abbia fatto poi la mia, comunque con il passare del tempo, era diventata più inquietante del normale, e non so se la ricordate (in realtà in giro non si trovano grandi foto) ma non era di certo bellissima.

Se non la ricordate e siete curiosi di vederla - a vostro rischio e pericolo :P- potete farlo tramite chi la vende su Ebay, qui e qui.

Adesso dovrebbe esistere una versione più "decorosa", ma sempre sullo stesso genere.
Il nome dovrebbe essere lo stesso, ma è leggermente evoluta (ora le viene la febbre!).
MAh! ^___^"
Ricordate però il modello "vintage"? E' una rarità adesso!
Qualcuna di voi l'aveva?

venerdì 12 settembre 2014

Oscenitudini: Il tuo nome sul chicco di Riso.

Negli anni novanta, andava molto il "ninnolo" da bancarella.
Dopo avervi parlato dei ciucci di plastica, oggi vi parlo del chicco di riso scarabocchiato, conosciuto anche come:  Il tuo nome su un chicco di riso.

Sicuramente molte di voi lo avranno rimosso, ma sono sicura che quasi tutte lo abbiamo avuto.
C'è stato un periodo che era impossibile non averlo,  e andava associato anche alla collana dei Take That, i ciondoli con gli animali di plastica che sembravano d'avorio, e il bracciale a scatto ( lamierino foderato) multicolor. 
Ovviamente mi rivolgo al pubblico femminile, ma so per certo che era una cosa abbastanza unisex.

Ho fatto anche io la fila al banchetto dove, con 2/3.000 lire, un tizio abilissimo, scriveva con un pennarello a punta finissima su un chicco di riso.
Poi lo infilava in una "mini fiala" ci siringava dentro del liquido "misterioso", aggiungeva qualche perlina o qualche minuscolo aggeggio colorato, chiudeva tutto incollando, e lo appendeva alla collanina, che andava strettissima al collo.
Abbastanza oscena.

Come potete vedere nella foto accanto, la mia è sopravvissuta, nonostante gli anni, anche se il liquido è mezzo andato.

^___________^

mercoledì 30 luglio 2014

Il Tubolario

Vi è capitato mai di sentir dire "Ma che ti sei mangiato il Tubolario?"
A me è capitato anche recentemente...Il Tubolario!!

Quando ero molto piccola era già presente in casa mia, credo lo avessero regalato a mia sorella per qualche compleanno.
Ricordoche mi divertivo a giocarci (smontandolo e rimontandolo), ma non sapevo ancora leggere.
Quando poi ho imparato, ho scoperto che era una "fregatura".

Praticamente la confezione era composta da 3 tubi, con tre argomentazioni diverse
(Frasi d'amore, Frasi Sportive, Frasi sulla Politica) con sei bande colorate.
Ogni banda colorata conteneva un trancio di frase, che si poteva combinare in duemila modi con gli altri "tranci", fino ad avere una frase finale di senso compiuto, che magari ti tornava comoda da infilare in un tema, o da usare in un discorso.

Così insomma:
Ricordo che erano molto colorati, quello sull'amore era estremamente Rosa.

Ma il  pensiero che ci fosse qualcuno che ricorresse a questo per comporre una frase, mi mette ancora abbastanza tristezza.


Comunque se non lo ricordate, ma siete curiosi, qui si può provare ancora ad usarlo.
E c'è pure una breve spiegazione, del perché siano poi spariti dalla circolazione.
Pare che un po' di colpa l'abbino anche i famosi cioccolatini col tubo... per dire.
Era da considerare "giocattolo" secondo voi?
Lo ricordate?

giovedì 3 aprile 2014

Oscenitudini: Il Body

Sembra proprio che la moda anni 80 sia resuscitata negli ultimi tempi.
Dopo il ritorno delle spallinepantacollant con le staffe o con motivi geometrici, dei fuseaux (chiamati ora leggins) in pizzo...ora è il suo momento.

Il Body
Una sorta di maglietta con le "mutande attaccate" che richiama la tutina per i bimbetti con l'allacciatura tra le gambe, che nel loro caso copre la schiena e blocca il pannolino.
Non credo lo capirò mai fino in fondo. Sarà che ho avuto avventure non proprio piacevoli, con questo capo, che in diverse occasioni mi sono trovata a dover indossare.
Ma del resto, negli anni 80/90, c'era qualcuno che supervisionava, con dubbio gusto, il mio abbigliamento: Mia madre.
Per carità, era tutto fatto in buonissima fede, ovviamente. Anche il giacchetto di Lana a Settembre.
E anche la camicia con il collo a centrino. Ma per molte bimbette del mio stesso periodo è stata la stessa cosa, niente di nuovo.

Ma torniamo al body...
Poteva essere di cotone, a collo alto, smanicato, di pizzo, elastico, a manica lunga, tanga, culotte, slip, e si chiudeva con dei bottoni, proprio lì. Per praticità.
In effetti, se hai su il body e devi fare pipì diventa un bel problemuccio. 
Pare sia nato negli anni 20, e principalmente veniva usato come capo intimo. 
Anche perché diciamola tutta "non se pò guardà".
E' vero che durante i mesi freddi, ti copre molto meglio di una "maglietta della salute" che potrebbe spostarsi e lasciarti la schiena scoperta.
Comunque, ecco, alla fine, con il passare del tempo è diventato un capo d'abbigliamento "a vista".
E negli anni 80/90 si usava - ne ricordo di super colorati - con i pantaloni a vita alta.
Le ballerine secondo me, sono le uniche giustificate ad usarlo.
Ma la cosa che mi sconvolge di più, anche se - fuori dal'ambito danzereccio, non mi è mai capitato di vederne - è il Body Maschile, che tra l'altro pare sia diffusissimo.

Voi lo avete mai visto?
Siete tra le donne che usano felicemente il body?
E soprattutto anche a voi il body fa pensare a lei?





giovedì 20 febbraio 2014

Barbie Benetton.

La ricordate?
Ultimamente sembra essere tornato di moda, direttamente dalle oscenitudini, il pantacollant con disegno geometrico, avete capito di cosa parlo...vero?
Che a me, fa pensare a Barbie Benetton, che lo aveva

Ma andiamo con ordine:
Nel 1990 uscì una linea di Barbie tutta firmata Benetton.
Ovviamente, era vestita senza senso alcuno, ed aveva talmente tanta roba addosso, che a spogliarla, potevi vestirci altre 3 bambole, lasciando lei, comunque in maniera decorosa.
Mi servirò di una foto, per aiutare la mia memoria ( ma anche per assicurarmi di non dirvi frottole).

Ecco qui:


Partiamo dal basso:
Scarpe da ginnastica (vagamente somiglianti alle Gazzelle Adidas) Rosse.
Calze Rosa fino ad oltre il ginocchio.
Pantacollant Blu, di cui parlavo sopra, con strani disegni, cuori sparsi qui e lì.
Minigonna vellutata Rossa, con mini greca con decoro simil-etnico.
Maglia Gialla, smanicata e con altra mini greca totalmente diversa da quella della gonna, ovviamente.
Giacca Rossa, con bordature Blu e mini greche uguali a quelle della gonna, però.

Cappello soffice, di vellutino, Rosso.
Orecchino tondo Blu, anello Giallo ( la mia lo ha Blu però!!)
Zainetto Blu cono lo stesso decoro ambiguo dei pantacollant. 
Bandana, Rosa, legata al collo.

Se da una parte apprezzo la scelta dei colori primari,dall'altra non concepisco prorio l'accostare il rosso con il rosa, che visti insieme sono abbastanza inguardabili, diciamolo.
E comunque a vederli tutti insieme, devo dire che Barbie risulta vestita quasi banale... cio  guardate la giacca di Ken!! *_________*

Devo ammettere che, pur avendola spogliata più volte e distribuito gli abiti alle altre barbie che avevo, è l'unica di cui ho quasi tutto ancora.

Comunque, sapevatelo:
Io ogni volta che vedo un pantalone decorato penso a lei. ^^"



martedì 15 ottobre 2013

*fiiii Fiiiiii fiiiii*


Bastava riempirli d'acqua, soffiarci dentro e..."fiiii Fiiiiii fiiiii"!!!!
Tremendi. :D

domenica 6 ottobre 2013

Il Video della Domenica: Alessandro Canino - Brutta

E' Terribile, lo so, ma andava ricordata:




sabato 29 giugno 2013

L'orsetto dondolante


L'orsetto dondolante era una delle sorprese, inutili, che si potevano trovare nei sacchetti di patatine.
Lui o la manina appiccicosa che finiva per inglobare qualsiasi cosa...per non parlare di quando, te la lanciavano -simpaticamente- in testa...i capelli...torniamo all'orso, che è meglio!

Non credo avesse un nome particolare, ma aveva la faccia un tantino demoniaca, a guardarlo bene.
Spesso aveva colore o forma diversa ( ne ricordo a forma di cuore) l'altalena ma l'orsetto era sempre bianchino, tutto quel dondolare non deve fargli bene.
Sotto c'era una sorta di cappuccio, ed andava applicato sulla matita, o sulla penna. 
Così  mentre scrivevi, lui oscillava ( assolutamente inutile, ripeto).
Purtroppo, o per fortuna, quello nella foto è l'unico che mi è rimasto. 

Voi li ricordate?

domenica 26 maggio 2013

Il video della Domenica: La Mia Moto - Jovanotti (1989)




mercoledì 15 maggio 2013

La scopa PIPPO.

Quando ero più piccola ero già avvezza alla "casalinghitudine" che mi avrebbe raggiunto svariati anni dopo.
Quindi, quando non giocavo a fare la mamma, la commessa, o la tizia del fastfood, giocavo con le pentoline, ma anche a "fare le pulizie", rubando pezze e altri arnesi a mia madre, che le faceva sul serio.

Deve essere un gioco che va forte ancora, anche perché in giro per i negozi, si trovano un sacco di mini coordinati con mini secchio, scope minuscole, piccoli mocio, mini aspirapolveri, e aggeggi vari.
Quello che le bimbe di ora ignorano, è che si tratta di una trappola, e che quando saranno più grandi avranno a che fare con quelli veri e non sarà nemmeno divertente.

Ma, negli anni ottanta, c'erano a malapena le cucinette di plastica -che io non avevo- ed io..volevo almeno la scopa, e doveva essere vera.
E la scopa vera all'epoca era: la scopa PIPPO.

Ricordo nitidamente, di aver torturato mia madre fino a fargliela comprare.
Perché, per me, Pippo era associabile a Pippo di Topolino, che era il mio personaggio preferito,ovviamente.
Era arancione, ed abbassandola al minimo era perfetta per la mia altezza.
E potevo persino utilizzarla per microfono. Grandiosa.

Del resto, come dicevano nelle pubblicità: Pippo. Tutta un'altra scopa.
Credo sia necessario allegarvi uno spot dell'epoca, che è degna dell'angolo delle oscenitudini.

Questo è del 1986-87, e facciamo finta di non notare la fitta rete di doppisensi, che è meglio.

La famosa scopa, ancora esiste, tra l'altro.
Voi la ricordate?




venerdì 19 aprile 2013

Oscenitudini: I ciucci di plastica.

Grande moda degli anni 90.
Ammetto di averne avute fitte coloratissime scorte anche io. 
Ignoro che fine abbiano fatto, ma del resto ignoro anche il perché mi piacessero.

Comunque, ce ne erano di tutti i colori e di tutte le dimensioni. 
Dal minuscolo al gigante.


E non era raro incontrare ragazze così:


( e ringrazio tocchidigrace per la foto ^_^)

Ma c'erano, oltre ai ciucci,  anche ciondoli di altra forma...stelle, delfini, bambolette, ciliegie e compagnia bella...

Voi li avevate?
E non mi riferisco solo alle femminucce eh. 
Ricordo anche di maschietti che li avevano appesi allo zaino.
Si si si.

Li ricordate?
Ne avete ancora?



martedì 26 marzo 2013

Oscenitudine: il "mollettone".

Ora, lasciatemi fare una breve premessa...

Io non so se si chiama "mollettone"anche dalle vostre parti.
Secondo una breve ricerca potrebbe avere altri nomi tipo... "ferma capelli","pinza da capelli" "molletta" di fatto stiamo parlando, sempre, dello stesso pezzo - di plastica, spesso colorata- che serve per fermare i capelli.



Ammetto che, qualche esemplare, gira ancora in casa.
Ed in casi estremi viene utilizzato, ma solo, ripeto SOLO, in casa.
Ma è una cosa mia eh, ho visto gente indossarli con disinvoltura anche mentre fa shopping.
Io non ce la faccio.

Insomma, donnine, li ricordate?
Li utilizzate ancora?


Vi invito come sempre a commentare (e commentare e commentare!)  e a dire la vostra (e non solo su questo, ma su tutto eh!)
Se siete timidi/e e non volete commentare sul blog, e nemmeno sulla pagina facebook (trovate il link di fianco)...almeno scriveteci via mail (teloricordimica.info[at]gmail.com)!

Vi aspetto numeroserrimi, mi raccomando! ^_____^